sabato 31 dicembre 2016

25-SINTESI FINALE


Siamo ormai arrivati alla fine di questo lungo viaggio alla scoperta del blu, e allora quale giorno migliore per terminarlo se non l'ultimo dell'anno. 

La partenza è stata ovviamente molto soft : un primo post ( step 1 ) nel quale introdurre in maniera generale il colore e iniziare a familiarizzare con quello assegnato. In questo primo post è stato spiegato da subito il simbolo del blu nella società odierna, un colore che evoca calma, tranquillità e pace, e che, quindi, è il colore più usato per simboleggiare associazioni che lottano per la pace ( Unicef, ONU, telefono azzurro, ecc.. ). Questo è il motivo per il quale nello step 24 è stato descritto il blu con una serie di aggettivi e sostantivi in una "cloud" a forma di simbolo della pace. 
Queste associazioni lavorano su scala mondiale, ecco allora spiegato lo scopo dello step 2 nel quale il blu viene declinato in tutte le lingue, rendendolo più "internazionale".

Dopo una primo approccio l’analisi del blu è stata fatta da un punto di vista più quantitativo: nello step 3 sono stati analizzati alcuni criteri di classificazione dei colori, per mezzo dei quali è possibile scegliere una determinata tinta in maniera univoca e senza ambiguità: a tal proposito è stato fatto qualche accenno di calorimetria.
A questo punto, dopo aver familiarizzato, è iniziata la vera analisi del blu, ovvero la ricerca del colore in diversi ambiti, quali per esempio la mitologia (step 4), la musica (step 5),  la scienza ( step 6 ) ,il cinema (step 7 ). E’ stato sorprendente scoprire che il blu ha una storia veramente molto interessante tanto da essere stata studiata in maniera dettagliata dallo storico del colore Pastoureau (step 11) e anche, con i dovuti distinguo, dal sottoscritto sotto forma di racconto (step 19): è il colore che evoca maggiormente la relazione tra divino e terreno in tutte le culture antiche, da quella greca a quella orientale.  Il blu era nell’antichità anche un colore molto raro e costoso poiché poteva essere ottenuto solo dalla polvere del lapislazzulo, pietra preziosa e difficile da estrarre. Questo è stato il principale motivo per il quale fino al 1826, anno in cui fu introdotto il primo pigmento blu sintetico, ha avuto poca fortuna e non è stato utilizzato praticamente mai dagli artisti.
Successivamente gli artisti si cimentarono nell’uso del blu: il più importante sia per fama che per numero di opere fu sicuramente Pablo Picasso, massimo esponente del cubismo, il quale dipinse una serie di opere classificate in un periodo chiamato appunto “Periodo Blu”. Picasso è stato un protagonista indiscusso nel mondo dell’arte e nello sviluppo del blu , tanto da essere presente sia nello step 21 (I protagonisti) sia nello step 18 (le arti pittoriche).

Nello step 5 ho ricercato la presenza del blu in brani di musica pop, rock e classica, ma mi sono incuriosito anche sull’etimologia del genere “blues”, genere musicale afroamericano nato dal bisogno di esprimere malinconia dovuta alla condizione di schiavitù alla quale era sottoposto questo popolo nel XX^ secolo. Il nome “Blues” deriva dall’espressione inglese “to feel blue” che significa essere malinconico (lett. Sentirsi blu). A proposito di modi di dire e proverbi, è stato analizzato anche questo ambito all’interno dello step 8.

Nello step 6 è stata analizzata la relazione tra scienza e colore: ma è stata volutamente trascurata la chimica al fine di poter essere analizzata più in dettaglio successivamente (step 14): si è parlato allora del led blu, di alcuni coloranti come il blu dimetilene o come la ftalocianina (step17)  ma anche della tecnologia Blu-ray grazie alla quale è possibile vedere dei film in alta definizione. I film, beh è stata analizzata la presenza del blu anche in questo ambito. 

Nello step 7 attraverso la palette , la tavolozza di colori maggiormente utilizzata in una pellicola cinematografica, è stato trovato un nesso tra il colore e il messaggio che il regista voleva trasmettere.

Successivamente è stata analizzata la relazione tra il colore e degli ambiti più “moderni”, quali loghi (step 10) , pubblicità (step 15 ), design ( step 16) , moda (step20 ) e architettura ( step 22) accomunati tutti dalla richiesta di analizzare i motivi della scelta del blu, se fatta per motivi di marketing, di stile o semplicemente, come nel caso del logo di Facebook, perché era l’unico colore riconoscibile.


Anche se nel passato il blu era molto raro, oggi è uno dei colori più utilizzati in ogni ambito, dai vestiti ai cartelli stradali, alle strisce dei fumetti (step13); ci sono persino oggetti che non immaginiamo di un colore diverso dal blu pur non essendoci motivi logici, come ad esempio il fiocco alla porta per simboleggiare la nascita di un maschietto (step 23); ma uno dei pochi ambiti in cui il blu fa fatica a svilupparsi è la cucina, forse per una nostra paura ancestrale.. (step 12) .

Terminata questa breve analisi del mio percorso non posso che ritenermi soddisfatto, sia per la mole di informazioni che ho appreso sul colore che ho esaminato, sia per tutte quelle cose che ho imparato un po' per caso, spulciando tra gli infiniti siti internet che ho visitato per cercare informazioni utili alla mia ricerca, ma soprattutto per i numerosi metodi appresi dal professor Marchis per organizzare il proprio lavoro, utili chissà, anche in futuro per la tesi di laurea. Uno su tutti? L'abeccedario (step 9) grazie al quale ho saputo organizzare meglio tutti i vari collegamenti.

Arrivederci BLU !


venerdì 30 dicembre 2016

24-IL "CLOUD" DEL BLU





Come oggetto che meglio reifica il blu ho scelto il simbolo della pace poiché, come già spiegato nei precedenti post, il blu esprime un bisogno di quiete e tranquillità, di pace con se stessi e con il mondo.



In basso, tutte le parole usate nella nuvola:

BLU
PURO
SATURO
BLUE
PICASSO
LAPISLAZZULO
FACEBOOK
TRANQUILLITA'
PROFONDO
AVATAR
SIMBOLICO
IMPRESSIONISMO
LED
NOBILE
BLUE MOON
RILASSANTE
MALINCONICO
ULTRATERRENO
CIELO
MARE
IMPORTANTE
FREDDO
RELAX
ELEGANTE
CHIC
SPETTRALE
VIVIDO
PACE

mercoledì 28 dicembre 2016

23-UN BLU "SELVAGGIO"


Prima di analizzare il blu nella sua accezione "selvaggia" cerchiamo di capire il significato del termine : un colore viene definito selvaggio quando viene convenzionalmente associato ad un determinato simbolo senza un apparente motivo razionale.

L'esempio più comune è quello del colore rosso associato al Natale: fondamentalmente non esiste un vero motivo per il quale il colore simbolo del Natale sia il rosso, eppure è globalmente riconosciuto come tale.

Tornando all'analisi del blu "selvaggio" un esempio calzante è sicuramente quello della suddivisione rosa-blu per quanto riguarda il genere.


Il simbolo maschile rappresenta in maniera stilizzata lo scudo e lancia del dio romano Marte mentre il simbolo femminile simboleggia la mano della dea Venere che sorregge uno specchio.

Non è assolutamente chiaro il motivo logico per il quale a questi simboli siano associati questi precisi colori eppure in tutte le culture è riconosciuto questo dualismo, probabilmente anche a causa dell'influenza che fin da piccoli abbiamo quando arriva la scelta dello zaino scolastico, o quando si devono scegliere gli abiti da indossare.
Sia il colore rosa che quello blu, utilizzando un termine antropologico, determinano una “acculturazione “, che pone delle etichette che non nascono “spontaneamente” ma che vengono imposte, creando quella che viene chiamata “uniformità”.




Facendo una ricerca si scopre che la convenzione di appendere un fiocco blu-azzurro per i maschi ed uno rosa per le femmine è di derivazione orientale.Secondo la tradizione indiana e cinese ad esempio il maschio era un dono divino e quindi gli veniva associato il colore azzurro o blu del cielo come simbolo di privilegio e come segno scaramantico perché le divinità lo proteggessero.Il rosa invece era associato alle femmine perché ricordava il ciclo mestruale e quindi la fecondità.


lunedì 26 dicembre 2016

22-IL BLU IN ARCHITETTURA

IL DIDDEN VILLAGE



A Rotterdam nei Paesi Bassi gli architetti del MDRDV  (uno studio di architettura e progettazione urbana), hanno realizzato per la famiglia Didden un progetto di ampliamento edilizio di una casa tradizionale a schiera di fine ottocento, che prevede la sovrapposizione di due volumi elementari: due parallelepipedi in cemento dipinti di colore blu danno l'impressione di un plastico realizzato a grandezza naturale. La casa è divisa in stanze indipendenti realizzate al fine di ottimizzare la privacy di ogni membro della famiglia. Da qui appunto il nome Didden Village.

Queste ‘stanze’ sono circondate da percorsi, alberi, panchine e una piccola piazza per dare l’idea di un villaggio, rinchiuso in un parapetto con finestre che offrono una vista sulla città. Allo stesso modo questi elementi appaiono come un piccolo borgo a chi osserva dalla piazza e dalle strade che circondano il palazzo.





“The addition can be seen as a prototype for a further densification of the old and existing city. It adds a roof life to the city.” MVRDV




IL PARCO DEI PRINCIPI 








L’hotel Parco dei Principi di Sorrento, è il risultato del lungo sodalizio tra l'architetto Gio Ponti e l’ingegnere e imprenditore Roberto Fernandes.

Nel 1959 Fernandes acquista Villa Poggio Siracusa, un incompiuto castello in stile gotico-inglese, con l’intenzione di trasformare la villa in una struttura alberghiera.

Negli ambienti interni, Gio Ponti applica il principio della bicromia (bianco e blu), disegnando trenta diversi decori all’interno della stessa piastrella 20×20 cm. I motivi delle ceramiche sono geometrici o naturalistici, ciascuno con un numero differente di possibili composizioni. Questa grande varietà di soluzioni ha consentito alle cento stanze dell’albergo di avere ognuna un pavimento unico al mondo. 

“Cielo azzurro, mare azzurro, isole azzurre, maioliche azzurre, piante verdi, rose ai piedi della principessa, orma di danzatrice“. (Gio Ponti)

Nella rivista di architettura e design Abitare, appartenente al gruppo del Corriere della sera, è presente un articolo proprio sull' hotel Parco dei Principi e sull'uso dei colori bianco e blu da parte di Gio Ponti. 
Ecco qui il link dell'articolo.



mercoledì 14 dicembre 2016

21-I PROTAGONISTI DEL BLU



Tra i personaggi storici legati al colore blu, Pablo Picasso, è sicuramente uno dei più influenti, non solo perché viene considerato da molti uno degli artisti più importanti di tutti i tempi ma anche per la presenza, nella sua carriera, di un periodo detto appunto periodo blu.

Come già spiegato nel post sulle arti pittoriche, questo colore fu scelto da Picasso non solo per la sua forza espressiva, ma, anche e soprattutto, per la valenza psicologica che gli permetteva di andare oltre alla naturalistica descrizione. Non a caso i protagonisti dei suoi dipinti sono sempre personaggi senza speranza, che evidenziano l'obiettivo del pittore spagnolo, ovvero suscitare nell'osservatore un sentimento di compassione e patetismo, a volte anche di commozione.

Come consuetudine in quasi tutti i pittori, la vita privata di Picasso, ha fortemente influenzato le sue scelte stilistiche. Il periodo blu nasce infatti in seguito al suicidio di Carles Casagemas, grande amico di Picasso.

Per approfondire riguardo la biografia di Picasso e capire più a fondo i motivi del periodo blu allego due articoli molto interessanti:
 link1
 link2






Un personaggio del presente molto legato al blu è sicuramente il fondatore di Facebook e attuale amministratore delegato, Mark Zuckerberg.

Con la sua invenzione, il genio statunitense ha letteralmente rivoluzionato il mondo moderno, tanto da essere considerato una delle figure più influenti della storia ed essere eletto "Person of the year" nel 2010 dal Times.

Il collegamento con il blu è presto fatto: il logo, ma anche la barra degli strumenti e il famosissimo pollice in su del "mi piace", tutto il mondo di Facebook è un' esplosione di blu. Ma come già anticipato, la scelta non è stata dettata dal marketing: come ha egli stesso dichiarato in un intervista, Zuckerberg soffre di una forma di daltonismo che non gli permette di distinguere il rosso e il verde, mentre il blu è la tinta più ricca e facilmente distinguibile, ai suoi occhi.

La sua biografia è particolarmente interessante, al fine di comprendere meglio le modalità con cui è arrivato a partorire la sua creazione. Non è un caso che sia stato girato anche un film ("The social network") sulla vita di Zuckerberg e degli altri quattro fondatori ai tempi del college, quando Facebook ha iniziato a prendere vita.

Qui sotto un link con un articolo approfondimento sulla biografia di Zuckerberg ad opera di Focus:

http://www.focus.it/scienza/scienze/la-biografia-di-mark-zuckerberg-l-inventore-di-facebook










lunedì 5 dicembre 2016

20-IL BLU NELLA MODA


Il termine moda, inteso come modo collettivo di vestirsi, è la diretta traduzione del francese mode, vocabolo apparso per la prima volta, secondo gli studiosi transalpini , nel 1482 al posto di manière e façon, per indicare uno specifico tipo di abbigliamento. Sebbene non si possa affermare l’esistenza di una definizione univoca del termine, cito quella del Grande Dizionario Garzanti, secondo il quale moda è :
“l’usanza più o meno mutevole che, diventando gusto prevalente, si impone nelle abitudini, nei modi di vivere, nelle forme del vestire”
Oggi la moda può essere intesa su tre livelli differenti, ma complementari: 
  • Moda come industria e commercio dell’abbigliamento, quindi come settore produttivo e distributivo; 
  • Moda come coscienza collettiva, cioè come meccanismo sociale che fissa delle regole basate sulla soggettività dell’opinione pubblica;
  •  Moda come inquietudine, nel senso di dinamicità, come elemento di variabilità e di mutamento che si lega intrinsecamente al concetto di cambiamento.
A partire dagli anni '50, la moda non è più ad appannaggio esclusivo della classe agiata, ma, si sviluppa su scala globale. Inizia così, da parte degli stilisti, il gioco delle linee e delle lunghezze, delle nuove forme e dei nuovi tessuti, ma soprattutto il gioco dei colori. I colori sono i veri protagonisti nella moda, basti pensare che alcune tinte sono diventate delle vere e proprie icone: rosso Valentino, azzurro Tiffany, solo per fare alcuni esempi. 

Ma arriviamo finalmente a parlare del blu nella moda.
Il blu è un colore trasversale, internazionale, tipico di tutte le culture e di tutte le estetiche. Considerato il colore dell'eleganzaa partire dal XIII secolo il blu ha racchiuso in sé il più alto grado di nobiltà. Da allora lo si sceglie proprio per la raffinatezza che rappresenta. 
Elegante e intenso, il blu è tra i colori più gettonati dagli stilisti per la sua grande versatilità. Il top dell’abbinamento è rappresentato dal bianco ma sta anche molto bene con il rosa cipria, il rosa scuro e il rosa antico, il beige e il tortora, il senape e il ruggine. Una cosa è certa secondo l'opinione comune: non si può abbinare al nero poiché , trattandosi di colori scuri, si escludono a vicenda. 
Eppure il noto stilista francese Yves Saint Laurent ha dimostrato che il blu e il nero insieme sono un abbinamento raffinato, appunto perché inaspettato. Ecco alcuni degli abiti da lui creati, divenuti delle vere e proprie icone di stile, delle opere d'arte, anche per la scelta dei materiali principalmente utilizzati, a partire dalla pura seta, fino al raso. Del resto, come diceva lui,
 «le mode passano,lo stile resta».






































 




giovedì 1 dicembre 2016

19-ANATOMIA DEL COLORE

Mettetevi comodi e preparatevi a leggere una storia che ha come protagonista uno dei colori più affascinanti e misteriosi di tutti: il blu.

Una storia che si rispetti dovrebbe iniziare con una breve presentazione , beh non la mia, io non ho bisogno di presentazioni, tutti mi conoscono, perché io sono il blu.
Che mi si dia pure dell'arrogante, però sfido chiunque a darmi torto: sono uno dei sette colori dell'arcobaleno, ma soprattutto sono un colore primario , quindi basta una combinazione tra me, il verde e il rosso per ottenere uno qualsiasi dei mille colori presenti in natura. La natura.. beh sono anche uno dei colori più diffusi. Fate un'esperimento, chiudete per un attimo gli occhi e provate ad immaginarmi, provateci e non indugiate sulle gradazioni che preferite. Sono pronto a scommettere che avete immaginato un cielo o magari tutte le varie sfumature del mare, qualcuno magari ha anche sentito il suono delle onde che si infrange sugli scogli. Mi hanno studiato, gli scienziati, e hanno scoperto che sono uno dei colori fondamentali nella cromoterapia perché ho un effetto rasserenante. Simboleggio l'armonia e la calma: forse è per questo che sono anche simbolo di pace e faccio da sfondo a tutti i principali loghi delle associazioni non governative.
Purtroppo però non ho avuto tutta questa gloria in passato. Il mio passato è oscuro, avvolto nel mistero. Gli antichi avevano paura di me, incutevo timore: gli antichi Romani mi odiavano perché mi associavano agli occhi dei barbari, mentre per gli altri popoli ero associato al divino, all'ultra-terreno soprattutto per il fatto che sono il colore del cielo, del mare, dell’infinito spazio.
A me però piace pensare che il motivo della mia poca notorietà, della paura nei miei confronti, risieda nel fatto che sono un colore molto raro, un colore difficile da estrarre, difficile da produrre. L'unico modo che avevano per raffigurare le divinità in cielo, era quella di usare i lapislazzuli, pietre preziose dall'elevato valore ( le uniche miniere di lapislazzuli erano nell'antica Persia ) .
Per fortuna con il passare degli anni l'uomo è riuscito a trovare un modo per potermi estrarre in maniera sempre più facile e di pari passo è cresciuta anche la mia notorietà.

Oggi sono nell'Olimpo dei colori, sono il supereroe dei colori. Il fatto è che in me e nelle mie varianti c'è qualcosa di magnetico, che vi apre lo spazio e vi spinge a immergervi dentro e vi porta a trovare una dimensione nuova di pace e tranquillità, e oggi nel mondo tutti hanno bisogno di un po' di pace e tranquillità.