giovedì 3 novembre 2016

11-UN DOCUMENTO



    "La storia del blu è un autentico rebus storico"
     
Michel Pastoureau, blu: storia di un colore , Milano, ponte alle grazie, 2002, p.1


"I giapponesi organizzano e nominano i colori secondo il parametro
fondamentale della brillantezza e non secondo quello della tonalità; per loro è più interessante notare che un colore è opaco o luminoso, piuttosto che dire se è rosso o blu.Nelle popolazioni africane la distinzione tra tinte rosse e tinte brune, gialle o addirittura blu e verdi è estremamente evanescente e i parametri per classificare i colori
sono ben altri dai nostri – secco-umido, sordo-sonoro, liscio-ruvido. "
Michel Pastoureau, blu: storia di un colore , Milano, ponte alle grazie, 2002, p.175



" Oggi il blu è un colore seducente, che tranquillizza, che fa sognare , è quello che la pubblicità sfrutta per incrementare le vendite, è il colore scelto dai grandi organismi internazionali (dall'ONU, all'Unesco, all'Unione Europea), è il più indossato. Ma non perché abbia assunto una particolare rilevanza simbolica, ma piuttosto perché si è guardato bene dall'assumerne. Il blu ha conosciuto nella nostra epoca una pervasiva diffusione perché è innocuo, neutrale, non ha alcun chiaro orientamento simbolico. Il blu, divenuto il più pacifico, il più neutro di tutti i colori”
 Michel Pastoureau, blu: storia di un colore , Milano, ponte alle grazie, 2002, p.181







Michel Pastoureau è uno storico, antropologo e saggista, conosciuto soprattutto come storico del colore.
Nel suo libro spiega nel dettaglio tutta la storia del blu, scarsamente considerato fino al Medioevo ma pilastro della cultura odierna. Egli afferma che a partire dal XII secolo il blu è oggetto di una lenta ma progressiva ascesa nell’ambito delle preferenze cromatiche. Utilizzato sia in ambito religioso, per identificare l’abito della Vergine Maria, sia in architettura, per illuminare le vetrate della cattedrali gotiche, sia a corte, indossato dai reali e dai nobili di Francia, il blu, alla fine del Medioevo arriva a sostituire il rosso, fino a quel momento colore imperiale per eccellenza.
Successivamente , complice anche lo sviluppo tecnologico sulla tecnica di estrazione del colore, porta il blu a diventare “il” colore dell’epoca moderna.






"C’era un lampo di Blu, ricordava, e poi qualcuno che sedeva accanto a lui rideva, si arrendeva,e lui si infuriava."
Virginia Woolf, Gita al faro, Roma, La biblioteca di Repubblica, 2002 , p.97


"Si camminava sempre più oltre, sempre più lontano, fino a sentirsi su uno stretto asse, perfettamente soli, sul mare. E mentre immergeva il pennello nel blu, lo immergeva anche nel passato"
Virginia Woolf, Gita al faro, Roma, La biblioteca di Repubblica, 2002 , p.116


Virginia Woolf , considerata come una delle principali difure della letteratura del XX secolo, ha subito molto l'influenza del post-impressionismo e ciò è testimoniato dalle numerosissime descrizioni nelle quali cerca di sostituire il legame logico-cronologico tra le frasi con una sorta di sintassi spaziale, creando un nesso tra l’azione percettiva del guardare e la visione d’insieme che ne deriva, uno stile che in area inglese sarà poi definito «spatial form».
Questo si evince anche nell'opera "Gita al Faro" nella quale la scrittrice inglese si cimenta in una serie di lunghe descrizioni del paesaggio che sono in qualche modo collegate con eventi passati.  




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